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venerdì 1 marzo 2013

Di Pinocchie e altre storie

Avete presente quei famosi test sulla personalità, quelli nei quali dovete rispondere a una serie di domande e, alla fine, ottenete un profilo a seconda della maggioranza di risposte A, B o C?
Ecco, stavo pensando a quei test per delineare tre profili di dispensatrici di ricette culinarie. Certo potevo fare altro, ma non ci son riuscita evidentemente. Ho notato che, per molte persone, dare una ricetta equivale a donare un rene.
Le persone dispensatrici di ricette, tendenzialmente, sono bugiarde, gelose e poco generose soprattutto quando si tratta di preparazioni tradizionali, per esempio dolci tipici.
Ovviamente, ci sono anche quelle che, senza alcun problema, ti forniscono la ricetta: io, per esempio. Ma, io, sono simpatica, generosa, altruista e non bugiarda. Lo sanno tutti.
Fermo restando che mancano le domande, i risultati del test (senza previo test) sono i seguenti:

PROFILO A: LA PINOCCHIA.
Appartiene a questo profilo colei che non volendo dirti "Non ti do la ricetta", ti dice, allegando pure un sorriso, "Certo, eccola!" e te la detta con una precisione che fa quasi paura. Stranamente però quando ti ritrovi a realizzarla quella ricetta c'è sempre qualcosa che non torna. Non è mai perfetta. Non sarà che, forse, le dosi erano sbagliate? Non sarà forse che, artatamente, le dosi son state modificate per impedirti di realizzare un piatto uguale, o almeno simile, al suo?

PROFILO B: UN PO'
In questo profilo si annoverano quelle che non ricordano mai le dosi, ma ti dicono "metti un po' di farina, un po' di sale, qualche uova" e, dopo, due o tre giorni "Ah, anche un po' d'acqua, mi raccomando". E, tu, a domandare "Un po' quanto?" "Eh, a occhio".
Certo, che sciocca, anche l'occhio vuole la sua parte.

PROFILO C: QUESTIONE DI MANO
Le persone rientranti in questo profilo non appartengono ad una oscura setta onanistica, ma sono quelle che, apparentemente, paiono non affette dalla sindrome da gelosia da ricetta, ma sono più subdole. Infatti, la ricetta te la danno. Eccome! E precisa pure, ma confidano ciecamente, sempre e comunque, sulla cattiva riuscita del piatto perché, a prescindere dalle dosi, ciò che conta è, appunto, la mano. E ogni mano, si sa, è diversa dall'altra.